La confisca del denaro nei reati di stupefacenti 

9 Giu, 2025-

La confisca del denaro nei reati di stupefacenti 

Nel caso in esame, al ricorrente era stata contestata la mera detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina rinvenuta nel corso della perquisizione, insieme ad una  ingente somma di denaro ( circa ottantamila euro), bilancini di precisione, macchinari per il sottovuoto ed appunti manoscritti riportanti indicazioni di nomi e cifre connesse allo spaccio.

La decisione oggetto di ricorso aveva confermato la condanna dell’imputato per il reato di cui all’art. 73 d.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309, mantenendo la confisca della somma rinvenuta.

La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sul punto  ha rilevato come le sentenze di merito non  avessero tenuto conto che l’imputazione contestava solo la detenzione e che non era stata verificata la sussistenza delle condizioni per la confisca allargata ex art. 240-bis c.p.

La sentenza ha, quindi, precisato che in caso di mera detenzione, pur non essendo ammissibile la confisca come profitto, rimane la possibilità di procedere alla confisca del denaro ai sensi dell’art. 240-bis c.p. Tale verifica implica che la somma di denaro debba essere di provenienza non giustificata e di valore sproporzionato rispetto al reddito del condannato.

Per tali ragioni ha annullato la sentenza impugnata, limitatamente alla statuizione della confisca del denaro in sequestro rinviando in processo ad altra sezione della Corte d’Appello.